La Nuova Sardegna

Nuoro

Bitti, liberati cinque esemplari dell'aquila di Bonelli

Alcuni esemplari di aquile di Bonelli
Alcuni esemplari di aquile di Bonelli

Progetto nel parco di Tepilora per reintrodurre la specie in Sardegna

19 settembre 2018
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BITTI. Cinque esemplari di Aquila di Bonelli giunti nel nuorese dalla Spagna lo scorso giugno, hanno lasciato la grande voliera all'interno del Parco regionale di Tepilora, nel comune di Bitti. Si tratta di una fase cruciale del progetto europeo «Aquila a-Life», che reintrodurrà in Sardegna una specie ormai estinta e di grande pregio naturalistico. Una volta aperta la gabbia, alle prime luci dell'alba, le aquile Abbaluchente, Helmar, Posada, Tepilora e Nurasè sono rimaste appollaiate sul portellone di uscita per familiarizzare con il paesaggio circostante.

Dopo circa 30 minuti le più anziane hanno spiccato il volo, seguite a distanza di qualche ora dalla più giovane, Nurasè. Tutto sotto l'osservazione attenta degli esperti dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra), dell'agenzia sarda Forestas e dell'associazione naturalistica spagnola Grefa. I cinque volatili sono monitorati h24 dai ricercatori.

«Gli spostamenti delle aquile sono tutti tracciati grazie ai trasmettitori Gps collocati sul dorso degli uccelli - spiegano gli esperti dell'Ispra - Utilizzando un micro pannello solare che ne ricarica la batteria, ogni cinque minuti il datalogger Gps/Gsm invia informazioni sulla posizione delle aquile, così i ricercatori possono, in tempo reale, analizzarne gli spostamenti». Il tasso di mortalità dei rapaci nel primo anno di vita è molto elevato. «In questa fase le aquile di Bonelli devono affrontare sfide decisive - sottolineano i ricercatori - riconoscere i pericoli di origine naturale e antropica, imparare a cacciare e spostarsi nel territorio in maniera autonoma».

Tante le insidie, sono buone invece le previsioni sugli aspetti nutrizionali delle aquile. «Nutrirsi non sarà un problema per le Bonelli, predatrici abili ed adattabili - assicurano gli esperti - in grado di catturare in volo corvidi e colombi, mentre a terra le prede abituali sono piccoli mammiferi e rettili». L'appello dell'Ispra va alla popolazione locale, a cui viene chiesta «massima collaborazione, attenzione e rispetto delle aquile che si stanno già spostando attraverso l'Isola».

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